Rimini e il futuro dell’energia

La bellezza ci salverà.  Verissimo. È nostro compito prima di tutto proteggere la bellezza. Nella Rimini di oggi tanto è cambiato rispetto al passato e molto ancora cambierà nella Rimini che sarà, ma ci sono alcuni elementi tipici della nostra città che resteranno per sempre e in quanto patrimonio cittadino meritano di essere valorizzati e protetti: dal mare affiancato dalla costa e dalle spiagge, passando per i parchi fino alle colline e alle campagne dell’entroterra. Una ricchezza paesaggistica che è indubbiamente uno dei tesori più preziosi della città, tanto da averla resa una rinomata e apprezzata meta turistica.
Per tutelare la bellezza naturalistica riminese e incoraggiare il rispetto verso l’ambiente, inteso sia localmente che globalmente, alcune realtà della città hanno adottato sistemi di produzione di energia rinnovabile, un settore la cui crescita ha visto un aumento esponenziale e i cui benefici sono stati ampiamente dimostrati. 


Un piccolo cenno storico potrà chiarire come le energie rinnovabili si siano evolute nel corso della storia: mentre il progresso tecnologico avanzava grazie alle macchine a carbone e ai motori elettrici – due invenzioni che aprirono le porte alla prima rivoluzione industriale di fine Ottocento – e mentre il petrolio traboccava durante il Novecento, silenziosamente nacquero anche i primi sistemi di energia sostenibile, che ancora però non erano competitivi e restarono quasi ignorati. Dagli anni ’70 in poi, con l’invenzione dei primi pannelli solari, delle prime celle fotovoltaiche e con i primi tentativi di estrazione di energia dal moto ondoso, le forme di energia sostenibile hanno incontrato un lento ma inarrestabile incremento della loro richiesta.
Secondo un articolo dello scorso novembre pubblicato da Carbon Tracker – un centro di studi no profit con sede a Londra che ricerca l’impatto dei cambiamenti climatici sui mercati finanziari – nel 2019 ben tre quarti dei nuovi investimenti in ambito elettrico hanno riguardato le energie rinnovabili, mentre la domanda di generatori a carbone o petrolio è diminuita sensibilmente.


Un modello esemplare di struttura che ha abbracciato quella che potremmo definire rivoluzione ecologica sorge proprio nel cuore del nostro territorio: la Fiera di Rimini, gestita da Italian Exhibition Group, ad oggi copre interamente il proprio bisogno di energia grazie agli impianti fotovoltaici.
Italian Exhibition Group (IEG)- leader in Italia di eventi espositivi e tra i principali organizzatori di eventi fieristici e congressi- è “green” dal 1996, quando ancora la tematica ecologica era lontana dai riflettori; nello stesso anno venne organizzata a Rimini la fiera RICICLA, dedicata al recupero di materie ed energie, destinata a divenire il colosso europeo della circular economy oggi conosciuto come ECOMONDO.

L’attenzione per l’ambiente non solo è stata al centro delle manifestazioni tenutesi nei padiglioni fieristici ma è stata anche il criterio con cui è stata plasmata la struttura stessa, tanto da valerle la premiazione con il prestigioso riconoscimento internazionale “Edilizia e Verde”, conferitole da ELCA (Associazione Europea degli Architetti del Paesaggio) di Norimberga. 


Tutto il quartiere fieristico di Rimini è stato progettato ed è gestito all’insegna del basso impatto ambientale, a partire dall’illuminazione fino alla ristorazione. Nei 16 padiglioni espostivi di Rimini, già ampiamente illuminati da grandi finestre e lucernai che forniscono abbondante luce naturale, sono stati installati 850 proiettori a Led con una riduzione dei consumi pari al 66% e un risparmio energetico annuo di 360.000 Kwh: il beneficio ambientale è pari alla riduzione di 120 tonnellate/anno di emissioni di CO2 in atmosfera. Inoltre, nei bagni, nelle stanze adibite a locali tecnici e in parte dei corridoi degli uffici sono stati installati sistemi a infrarossi e introdotti temporizzatori per l’accensione delle lampade; un intervento che garantisce un risparmio energetico di oltre 40.000 kWh all’anno.


Il protagonista assoluto però non si trova all’interno dei padiglioni ma sopra i loro tetti: l’impianto fotovoltaico, della potenza complessiva di 4,5 kWp, si sviluppa su una superficie di circa 100.000 mq. e produce 5.500.000 kWh all’anno di energia elettrica. Con questo ultimo miglioramento, il quartiere fieristico riminese produce da fotovoltaico circa 7 milioni di Kwh/anno, pari al consumo annuo dell’intera struttura.


L’eco-efficienza continua anche nell’ambito del condizionamento grazie ad una banca del ghiaccio sotterranea, che fornisce il refrigerio nella stagione calda, e ad una centrale termica con caldaia a condensazione, che riscalda il quartiere fieristico risparmiando alla città di Rimini il 90% delle emissioni di ossido d’azoto rispetto alle caldaie a bruciatore. Le stesse buone pratiche vengono applicate nella scelta di legno proveniente da foreste gestite responsabilmente, nel risparmio dell’acqua sia nelle scenografiche fontane dell’ingresso sia nelle toilettes negli uffici e nei punti ristoro dove le posate sono compostabili, i detergenti hanno un basso rischio chimico e l’offerta gastronomica è connessa con i fornitori locali per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

I valori della eco-sostenibilità promossi da IEG hanno trovato larga condivisione anche presso il Palacongressi di Rimini, dove l’impianto di recupero delle acque piovane consente di ottimizzare l’impiego idrico e di irrigare le aree verdi e il sistema di accumulo del ghiaccio fornisce gratuitamente il rinfrescamento e il controllo del microclima. Gli stessi obiettivi di tutela ambientale si perseguono anche nel contenimento del consumo di materiali cartacei, privilegiando l’utilizzo di segnaletica dinamica su supporto video nella divulgazione delle informazioni. A ciò si aggiunge la pratica della raccolta differenziata dei rifiuti, la raccolta dei residui organici per il compostaggio e l’uso di prodotti igienici a basso tasso d’inquinamento. 



A Rimini anche i privati stanno sposando la filosofia ecologica della produzione sostenibile tramite l’installazione di pannelli solari, come ha fatto nel 2011 la “Cantina Fiammetta”, situata a Croce di Montecolombo, una tra le prime aziende biologiche della Provincia di Rimini a produrre vini bio

Grazie al sistema fotovoltaico installato sui tetti del casolare la Cantina produce 20 kW di potenza godendo di un duplice vantaggio: in primo luogo avere un contributo dal Conto Energia e in più un risparmio o in termini di scambio sul posto dell’energia prodotta durante il giorno o grazie all’utilizzo della stessa per coprire i fabbisogni aziendali per i macchinari, i sistemi di filtraggio o altre utenze.
L’intenzione della Cantina Fiammetta è quella di installare in futuro nuovi pannelli fotovoltaici, non solo per implementare la produzione interna ma anche per erogare al bisogno l’energia raccolta attraverso colonnine di ricarica per e-bike o macchine elettriche e, perché no, per rifornire un’area per camperisti che potranno soggiornare in azienda. 

Un futuro progettato sulla base di una solida connessione con l’ambiente naturale, all’insegna del rispetto per la campagna e per la terra, matrici prime della produzione agricola così come del benessere di tutti noi.